Progetti 2017
Tutti i progetti della fondazione nell'anno 2017.
BENIN
L’Ospedale di Sainte Bakhita nella diocesi di
Natitingou in Benin è stato inaugurato nel 2011 e deve la sua realizzazione a
numerosi benefattori del nostro territorio. Esso rappresenta un punto di
riferimento per la popolazione della diocesi che, altrimenti, dovrebbe
percorrere più di 50 km in condizioni non sempre molto agevoli.
La Fondazione nel 2015 ha dato il proprio
sostegno finanziando la costruzione di una lavanderia necessaria al
funzionamento dell’intera struttura ospedaliera.
Quest’ultima, nel 2013, è stata riconosciuta
come struttura sanitaria per la presa in carico dei pazienti affetti da HIV che
vengono sempre male accolti dalle altre strutture pubbliche. Nel 2014 il Benin
purtroppo è stato colpito da due forti epidemie: la febbre di Lasa e la febbre
di Ebola. Tutto ciò ha reso necessaria la costruzione di un reparto per
malattie infettive.
Abbiamo avuto modo di ascoltare la
testimonianza di quanto sia difficile la situazione in quel territorio grazie
al Dottor Giorgio Giovannoni. Per questo motivo la Fondazione ha voluto aiutare
nuovamente l’ospedale dotandolo di un reparto di isolamento con 12 camere
destinato ai pazienti, soprattutto terminali, affetti da malattie infettive e
HIV.
INDIA
Abbiamo avuto la possibilità di incontrare
Mons. A. Joseph Lourdu Raja, Vicario Generale nella Diocesi di Sivagangai in
India, che ci ha presentato la necessità dei sacerdoti di avere un mezzo di
trasposto per spostarsi all’interno della diocesi per svolgere il proprio
impegno pastorale. Essi devono infatti continuamento muoversi nelle diverse
parrocchie per insegnare il catechismo e diffondere la cultura di una vita
parrocchiale attiva. Inoltre, devono visitare le famiglie nei villaggi,
benedire i malati e ungere i morenti. Il Vicario ha valutato che il mezzo più
idoneo alla vita rurale dell’India sia la motocicletta. La Fondazione ha quindi
elargito un contributo per l’acquisto di due motociclette, per permettere ai
sacerdoti della missione in India di continuare la propria missione pastorale.
BIELORUSSIA/CHERNOBYL
E’ continuato anche nel 2017 il sostegno della
nostra Fondazione all’iniziativa dell’Associazione “Insieme per accogliere
Onlus” a favore di bambini audiolesi della regione di Gomel in Bielorussia. Dal
2008 viene organizzato un programma di accoglienza nel mese di maggio a Jesolo
per questi bambini, vittime silenziose della grande catastrofe di Chernobyl. Il
soggiorno nella località marittima permette loro di vivere un momento di
risanamento.
CENTRAFRICA
Mons Rino Perin, originario di Pianiga, è oggi
Vescovo della Diocesi di M’Baiki in Repubblica Centrafricana da molti anni.
Negli anni precedenti il nostro aiuto alla diocesi non è mancato e anche quest’anno
non abbiamo voluto venire meno all’impegno preso. Mons Perin ha mostrato le
difficoltà economiche del Collegio femminile di S. Monica di M.bata per
accogliere una quarantina di giovani ragazze di età compresa tra gli 8 e i 18
anni. Mbata è un comune della diocesi di Mbaiki, un tempo molto fiorente, oggi
molto povero a seguito di numerosi fallimenti di industrie straniere presenti
nel territorio centrafricano. Le famiglie, a causa della povertà, non riescono
a sopportare i costi dell’istruzione dei propri figli che spesso, per questo
motivo, sono costretti ad abbandonare il percorso scolastico. Purtroppo la
mancanza di un’educazione comporta molti problemi sociali. In particolare per
le ragazze, sono frequenti i casi di gravidanze precoci, prostituzioni e AIDS.
Il Collegio di S. Monica, guidato dalla Comunità delle Suore Domenicane
d’Africa, rappresenta un luogo di reinserimento e formazione per queste
giovani. Il funzionamento del collegio è in parte garantito dai contributi dei
parenti delle ragazze, dalla Diocesi e da alcuni benefattori saltuari, ma
questo non basta. La Fondazione ha voluto assicurare l’istruzione a queste
ragazze perché l’educazione è un bene mondiale prezioso.
PAPUA NUOVA GUINEA
“So bene che non è facile per noi
occidentali capire cosa significa avere fame, ma per noi è davvero penoso
sopportare la fame dei bambini e dei ragazzi.”
Queste
sono state le parole di Suor Caterina, responsabile della Fraternita Cavanis
Gesù Buon Pastore che è attualmente impegnata in due missioni nelle Filippine e
in Papua Nuova Guinea. Suor Caterina ci ha permesso di toccare con mano le
difficoltà della popolazione in Papua Nuova Guinea, dove i ragazzi sono vittime
di una droga naturale (Betel Nut) che li rende aggressivi e incapaci di
apprezzare la quotidianità. La fame è un grave problema, soprattutto nelle
grandi famiglie, e si è costretti a nutrirsi di solo banane e cocco. La
malnutrizione e la disidratazione sono le prime cause di malattia e troppo
spesso di morte in questo Paese. Ciò che è riuscita a realizzare negli ultimi
anni la Fraternità ha davvero dato un contributo essenziale. E’ stato
realizzato un pozzo per rendere più accessibile il bene primario dell’acqua, è
stata costruita una scuola che accoglie 170 bambini che permette di dare loro
la speranza di un futuro migliore e cosa più importante, è stato dato alla
popolazione il senso di Comunità.
La
Fondazione ha sempre accolto le richieste di Suor Caterina perché è difficile
trovare persone che si impegnino concretamente, non solo a parole, ad aiutare
l’altro. Quest’anno abbiamo risposto elargendo un contributo per la costruzione
di una panetteria nella missione. Il pane, cibo semplice ed essenziale,
permette di nutrire i bambini e tutta la popolazione e la panetteria può creare
la possibilità di un autosostentamento per la missione.
CIAD
Don Giulio Zanotto, originario di Silvelle, è
stato Padre Missionario per 17 anni in Africa e, in particolare, negli ultimi
anni nella missione di Koupor in Ciad. In questi anni l’aiuto della nostra
Fondazione in Ciad è stato importante, abbiamo aiutato la realizzazione di un
Centro culturale per giovani in Fianga, un Centro di formazione per ragazze in
Tikem e Koupor e alcune biblioteche scolastiche a Tikem.
Don Giulio si è rivolto nuovamente a noi, allo
scadere del suo mandato, presentando il bisogno della comunità di Koupor di
avere un proprio luogo di preghiera che fino ad ora è stata l’ombra degli
alberi. La missione di Koupor, nonostante la ridotta dimensione, è molto attiva
nel sociale. Sono infatti presenti una scuola primaria, una biblioteca e servizi
di sostegno per i malati di AIDS. Un luogo di preghiera serve a dare
un’identità a questa comunità e un punto di riferimento per la formazione
dell’UOMO inteso in senso ampio come insieme di valori, credenze e etica.
La Fondazione ha voluto rispondere
positivamente alla nuova richiesta di Don Giulio, finanziando la costruzione
del luogo di preghiera.